EL GRINGO CARBONE, CUORE E GRINTA DI UN PORTIERE CORRIDORE
Profilo basso, ghigno smorzato e una grinta devastante sono i segni distintivi impressi sul documento sportivo di Aldo El Gringo Carbone, il ‘man running’ maggiormente identificabile con le prerogative riconducibili alla K42. La linea di condotta repulsiva ad ogni ostentazione tenuta da Aldo, si plasma fin dai tempi del Cosenza Calcio, dove da giovanissimo portiere forgia tecnica e carattere all’ombra di Zunico ed Agliardi. La sua tempra di ghiaccio affiora già dalla categoria Allievi quando in un Napoli – Cosenza il figlio spurio di Maradona, emulando il più noto Diego, dribbla mezza squadra ed entra in area sferrando un bolide per un sicuro euro goal. L'imperturbabile volo plastico del guardiano rossoblù, ricaccia però in gola l’urlo di gioia allo scugnizzo partenopeo. Nel 2003 il talentuoso pipelet Carbone è nella rosa della 1^ squadra, ma le vicissitudini societarie dell'epoca ne frenano il definitivo decollo nel calcio che conta. Riparte dalla serie D, ma nel frattempo s’insinua in lui il dubbio su quella dimensione che ormai sente non appartenergli più e con l'esperienza d'estremo baluastro depone per sempre nel baule dei ricordi, guantoni e sogni di gloria. L'indole endurance che serpeggia nell'animo run di Aldo, lo conduce qualche anno più tardi al triathlon e da lì all'incontro fulminante con l’atletica. Le qualità in pectore insite in El Gringo l’hanno fatto in breve tempo assurgere in città, suo malgrado, a simbolo di un intero movimento. Chilometri e chilometri macinati su asfalto, pista e sterrati country in giro per l’Italia, riassegnano ad Aldo Carbone una notorietà, se pur circoscritta al settore, che ripiana in parte quanto sottrattogli in gioventù da un football nostrano in decadenza. L’atletica calabrese ne ha tratto vantaggio, reclutando uno dei suoi principali protagonisti degli ultimi anni. Da parte sua la K42 benedice il fato, tenendosi stretto il suo portiere corridore dal cuore grande come il sole.