LO STILE DI VITA E I GIOVANI D'OGGI

LO STILE DI VITA E I GIOVANI D'OGGI

Recenti studi segnalano che i giovani d'oggi dimostrano prestazioni sportive più basse rispetto ai loro coetanei vissuti negli anni precedenti: una ricerca ha esaminato oltre 1000 studenti di scuola secondaria di primo grado della provincia di Bolzano dal 1989 al 2004, sottoponendoli ad un ampia batteria di test motori, sia coordinativi che condizionali, rilevando che sui bambini in entrata nella prima classe con le misure ricavate sulle stesse persone alla fine della terza classe, la prestazione nella quasi totalità delle persone migliora. Ma gli alunni delle annate più recenti, entravano nella prima classe con livelli di prestazione più bassi rispetto ai loro coetanei dell'inizio degli anni '90 e, a differenza di questi ultimi, mostravano una stagnazione delle prestazioni dalla prima alla terza classe o tendenze di miglioramento più scarse. Si ipotizza che nell'età della scuola primaria, i bambini del quinquennio più recente non abbiano sviluppato le capacità motorie, in particolare quelle coordinative, come i bambini degli anni '90, e ciò li predispone a scarsi miglioramenti futuri. Le cause di queste difficoltà, possono essere collegate probabilmente al cambiamento dello stile di vita, inteso come la personalizzazione e un adattamento ad alcune regole comportamentali considerate dalla maggior parte delle persone ideali proprio perché salutari. In ogni fase della nostra esistenza e soprattutto in età evolutiva, lo stile di vita dovrebbe essere caratterizzato dall'equilibrio fra: il movimento organizzato (condotto da professionisti), il movimento non organizzato (senza una specifica programmazione), lo svago, il riposo, l'alimentazione, l'aspetto affettivo relazionale e quello sociale, l'igiene, lo studio. La personalità dei giovani, necessità dell'equilibrio fra questi comportamenti e abitudini, affinché non prevalga esclusivamente uno di essi rispetto agli altri. L'attività fisica organizzata, programmata da un professionista del movimento, non può essere vissuta avulsa da quella non organizzata, perché proprio la fisiologia dell'esercizio ci indica che in età evolutiva, il giovane al fine di contrastare la sedentarietà e la riduzione del livello delle capacità e abilità motorie, deve effettuare attività fisica ogni giorno, per almeno un ora, recuperando le care, vecchie e sane abitudini come il camminare spesso e per lunghi tratti nel corso della giornata, sforzarsi di non prendere l'ascensore, giocare per strada (come facevano in passato le generazioni che ora sono adulte e che i giovani di oggi non fanno quasi più).Approssimando un semplice calcolo settimanale, relativo a quante ore in media, un giovane di scuola secondaria di I grado è costretto a stare fermo, suddividendo attività fondamentalmente sedentarie da attività che prevedano del movimento, sommando le ore di studio a quelle del cosiddetto “tempo del video” (cellulare, computer, TV, giochi elettronici), la pratica sportiva viene letteralmente surclassata, riducendosi ad un tempo uguale o inferiore alle cinque ore settimanali, suscitando ampi motivi di riflessione. Studio e attività fisica non sono nemici, anzi, l'evidenza scientifica ha dimostrato che i giovani, proprio grazie all'attività fisica, al movimento, ed alla corporeità attivano, se opportunamente stimolati, quelle condizioni per stimolare le funzioni cognitive, migliorare la propria autostima e coltivare l'aspetto sociale. Uno stile di vita sano, necessità di un sonno adeguato (mediamente dalle 8 alle 10 ore in età giovanile), di un giusto riposo tra gli allenamenti e di una dieta bilanciata, evitando se possibile i prodotti dei fast food e quelli confezionati ricchi di grassi, sale e zuccheri, sostituiti da frutta, verdura, e grano integrale per assicurare abbastanza energia, così come le vitamine essenziali, i minerali, gli antiossidanti e le fibre.I latini direbbero “est modus in rebus” (c'è una giusta misura nelle cose): la costante ricerca di equilibrio deve caratterizzare la nostra vita, noi siamo il prodotto del nostro vissuto, delle nostre esperienze che ci permettono di affrontare il presente con sempre maggiore consapevolezza, analizzando il passato con un ottica critica ma propositiva. Ricordiamoci che nei giovani le esperienze si susseguono, talvolta senza la possibilità di “sedimentarle” se non grazie alle figure adulte (genitori e familiari, educatori, ecc.). L'attività fisica organizzata e non, lo svago, lo studio, il riposo, l'alimentazione, l'igiene, la dimensione affettiva e sociale, costituiscono alcune delle attività che devono essere vissute in equilibrio per poter condizionare positivamente lo stile di vita delle nuove generazioni.

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